In calo i reati nel primo semestre 2023 rispetto allo scorso anno
Lo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica della provincia di Grosseto ha costituito l’argomento centrale di una serie di incontri del Comitato provinciale, presieduti dal prefetto Paola Berardino, a cui hanno partecipato i vertici territoriali delle Forze dell’ordine e i sindaci del capoluogo, di Castiglione della Pescaia e di Follonica.
Durante le riunioni è emerso un decremento degli indici di delittuosità nel primo semestre 2023 rispetto al medesimo periodo dello scorso anno con un calo, in particolare, dei reati di furti, rapine, danneggiamenti, lesioni e spaccio di stupefacenti.
La titolare del palazzo di Governo – nell’esprimere apprezzamento per i risultati raggiunti – ha elogiato il lavoro compiuto da tutti gli organi di polizia operanti sul territorio, sottolineando comunque la necessità di mantenere alti i livelli di monitoraggio e vigilanza con servizi mirati e ad alta visibilità, in chiave preventiva e di controllo, prestando particolare attenzione alle aree più esposte a fenomeni di illegalità.
«Ascolto – ha dichiarato – le istanze che provengono da sindaci, associazioni di categoria e cittadini. La sicurezza merita una costante e crescente attenzione, sia per confermare e sostenere l’attuale tendenza alla diminuzione dei reati, sia per aumentarne ancor di più la percezione anche attraverso iniziative volte a migliorare la vivibilità di taluni luoghi e, di conseguenza, venire incontro alle esigenze di residenti e turisti».
A tal fine, è stato previsto l’aumento del contingente di personale che sarà impiegato nei controlli per garantire la sicurezza durante l’estate in tutta la provincia.
Gli obiettivi sui cui si concentrerà, nelle prossime settimane, l’attività delle Forze dell’Ordine riguarderanno la prevenzione dei comportamenti illeciti, il contrasto alla vendita di droghe e di merce contraffatta, la vigilanza sui luoghi di intrattenimento serale per prevenire forme di degenerazione della movida e gli interventi nei confronti di persone socialmente pericolose.
Fonte: Ministero dell’Interno