Sicurezza integrata a Prato e provincia: punto in prefettura sulle strategie
Videosorveglianza, ascolto e circolarità delle info, potenziamento dei controlli tra le misure esaminate
Il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica (Cposp) riunito ieri nella prefettura di Prato, presieduto dal prefetto Adriama Cogode, ha dedicato un focus alla sicurezza integrata in città e provincia, per fare un punto di situazione ed esaminare le strategie future con l’obiettivo di potenziare la sinergia tra la stessa prefettura, le Forze dell’ordine, le amministrazioni locali e i cittadini allo scopo non solo di rafforzare il contrasto alla criminalità, ma di elevare la percezione di sicurezza nelle comunità e migliorare la vivibilità nelle aree urbane.
All’ordine del giorno in primo luogo la situazione nel comune di Poggio a Caiano, per il quale è stata disposta l’immediata intensificazione dei servizi di controllo da parte delle Forze di polizia a fronte di una serie di reati “predatori” (furti, rapine) verificatisi sul territorio.
Il Cposp è poi passato al tema della videosorveglianza, uno degli strumenti privilegiati per la prevenzione e il contrasto di criminalità e degrado individuati dalla normativa in tema di sicurezza pubblica.
Dopo il comune capoluogo, che l’anno scorso ha ottenuto oltre 36mila euro dal ministero dell’Interno per l’implementazione della videosorveglianza, altri comuni – Carmignano, Montemurlo, Poggio a Caiano e unione dei comuni della Val Bisenzio – hanno presentato progetti, approvati il 22 febbraio scorso dal Cposp, durante la seduta del quale sono anche stati sottoscritti i relativi patti per la sicurezza urbana tra prefettura ed enti.
Importante, in termini di contrasto e deterrenza, anche l’attività di controllo svolta nei locali pubblici – alcuni dei quali poi chiusi dall’amministrazione comunale – contro gioco d’azzardo, spaccio di droga, aggressioni e risse, mentre è stata condivisa nello stesso Cposp del 22 febbraio, su proposta del questore, la pianificazione di controlli interforze nel capoluogo, quartiere per quartiere, contro illegalità “diffusa” e degrado, eventualmente anche con il supporto di rinforzi e con l’impiego di unità cinofile in particolare per il contrasto a traffico e spaccio di stupefacenti.
Sempre nell’ambito di questo approccio ampio al tema della sicurezza, il comitato ha esaminato anche le attività del:
– tavolo per la legalità e la sicurezza integrata operativo in prefettura con funzioni di monitoraggio, analisi e proposta di interventi, composto dalle Forze dell’ordine, dal comune e dalla Polizia locale, dalle istituzioni scolastiche e dalle strutture socio-sanitarie del territorio, e aperto, a seconda del tema affrontato, ad altri soggetti della società civile, come i comitati cittadini che periodicamente si confrontano con la prefettura esponendo le criticità locali;
– gruppo di lavoro per la sicurezza nelle attività produttive, che settimanalmente analizza le segnalazioni di casi di illegalità nell’esercizio di alcune attività imprenditoriali, per poter poi orientare i controlli integrati svolti da Forze di polizia, Vigili del fuoco, ispettorato del Lavoro, Inps, azienda sanitaria locale Agenzia delle Dogane.
Il Cposp ha affrontato anche il tema dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, con un confronto con i comuni presenti sull’individuazione di strutture dedicate, e quello dell’esigenza, sottolineata dal prefetto Cogode, di ampliare la rete di accoglienza per i richiedenti protezione internazionale, attualmente composta a livello provinciale da 17 centri di accoglienza straordinari (Cas).
Fonte: Ministero dell’Interno